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Zero
00:46
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2. |
La marcia del silenzio
04:45
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Non qui, Non ora,
Ti prego non ancora
Non Essere, Non fare,
Ma Soprattutto non pensare
Al Freddo, che Ingoia,
Di notte ci consola
La Luce, Feroce,
Ci toglierà la pace ancora
Col buio ho dipinto i muri per poterli superare
Ho osservato la mia ombra penetrare penetrare
Nel silenzio la paura che qualcuno ci bisbigli all'orecchio
"Se torno pagherete tutto"
La solitudine ci divorerà, con un inquieto stridore di ossa
pensieri che trafiggono, l'arte come narcotico,
come un sussurro d'angelo
i grandi gesti sono spesso frutto della vanità
Non qui, non ora
Ascoltami o Signora
Non prendere, non dare
Ricordati di respirare
Il freddo, la gola
fa soffocare ancora
Ferite, nel sole
Che tornano a sanguinare
Che pena per quell'uomo crocifisso per sbaglio, crocifisso
per niente, rinegato dalla gente
Mentre si dispone al pianto il cielo ancora si addolora
incurante degli sguardi di chi gli occhi al cielo alza ancora
E se dovrò soffrire
Qualcuno soffrirà con Me
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3. |
Fuori da me
02:47
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Il corpo mio si fa ingannare facilmente
Il corpo mio che non distingue e si confonde inutilmente
Così l’aspetto è spesso il frutto di un inganno
Il corpo mio e le sue mancanze che tutti i corpi hanno
Il corpo mio che agisce a volte in modo strano
Il corpo mio non ha rispetto per niente e per nessuno
Mi sorprendo così spesso a guardarmi come un ladro
Il corpo mio che non comprende e si intromette invano
Rit.
Mi chiamo fuori da me
Una ragione non c’è
Il corpo mio che mi trasporta con sospetto
Il corpo mio che non mi tollera ed io non lo rispetto
Per le sue voglie e per i suoi bisogni strani
Il corpo mio e la sua innocenza che tutti i corpi hanno
Il corpo mio che non si abitua facilmente
Il corpo mio che non sa perdere e non fa niente per niente
Sino a che saprò riprendere ciò che mio è sempre stato
Il corpo mio andrà alla terra che ne avrà ben cura
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4. |
Bianco Calvario
05:41
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Le verità, vengono sempre a galla
Come i cadaveri
Ora vorrei, solo poter dormire
Ancora un secolo
Scendiamo giù, un passo dopo l’altro
Non torneremo mai
Sarà così, un parto sterile
A rigettarci giù
Rit.
Son stato bianco anch’io, fragile e gelido
Inebriato io, dal mio calvario
Avevo un cuore mio, irraggiungibile
L’avevo e ora non più
In viaggio sai, gli occhi si muovono
Con gran rapidità
Stavo lassù, ebbro di nuvole
E ripensavo a voi
La notte che, cancella l’anima
Ma colma un vuoto in me
Tornando giù, ho perso l’aria
Non vi comprendo più
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5. |
In fieri
06:07
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L’Amore non si può promettere
Con le parole si può tutto
C’è sempre spazio per le ipotesi ma poi
Ogni emozione impone un limite che sfrutto
Vorrei guardarmi nei tuoi occhi
Ma tu li chiudi per spiarmi
Essere soli tra la gente è un passatempo
Che sarebbe meglio coltivare a fondo
Se fossi Dio, Io
Prima di tutto sarei coerente
Non mi perderei in inutili sofismi
Vi darei tutto oppure non vi darei niente
E chiederei a mio figlio :
‘Perché non ti sei spiegato meglio ?’
un’occasione l’hai avuta e in fondo
eri là per quello
Imporrei obbiettivi, palesemente irraggiungibili
Vi legherei nel peccato in eterno … schiavi
Rit.
Ai sentimenti impongo un limite ma poi
Mi scopro a complicare tutto e a nutrirmi di guai
Per un attimo di pace quanto peso da portare
Per un attimo di luce quanta terra da scavare ancora
Ai sentimenti impongo un limite ma poi
Mi scopro ad apprezzare il fatto che non si ripeterà mai
Sento che se sforzo ancora potrò infine riposare
Non si specchia chi riflette, muore solo chi non sa morire
Sciolgo in lacrime le mie emozioni
Mi sorprendo spesso in atteggiamenti strani
Così apro gli occhi e mi ritrovo fermo
Forse ho immaginato tutto ma non sono sveglio
Quanta rabbia dovrò coltivare
Quante mutazioni prima di … morire
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6. |
Placebo
05:03
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Masticate gente Masticate
Voi ed io siamo della stessa razza
Troppo fragili per rimanere soli, troppo forti per potervi amare tutti
Masticate gente Masticate
Meglio stare zitti che non dire niente
Il dolore lo si può anche sopportare solo quando si è riusciti a dargli un senso
Uno lo comprendo, uno lo so usare
Uno lo divoro a fondo ed un altro per ricominciare
Ma una presa di coscienza mi può esser salutare
Per distinguer ciò che ho fatto da ciò che volevo fare
Uno per convincerti, uno per negare
Uno per lasciarti solo ed un altro per farmi cercare
Le domande più importanti vanno masticate piano
Le risposte spesso inutili non serviranno mai
Rit.
Posso darti tutto quello che vuoi
Sei disposto a non morire mai
Voglio esser tutto e non esser mai
Fare a pezzi tutti i sogni miei
Masticate gente Masticate
Troppo abituati ad ingoiare in fretta
Credo solo quando ho masticato a fondo
poi mi scopro mio malgrado ad inquinare tutto
Masticate gente Masticate
Nell’inganno ci hanno crocefisso tutti
Se ci fosse un Dio e Dio d’Amore
fosse deve proprio la sua morte esser così importante
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7. |
Zucchero
04:14
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The Talkin' Radio
Perso in un liquido di densità variabile
Senza contatti con la superficie stabile
mi evito, sollecito, d'un tratto poi mi illumino
a tratti sottoposto ad un impulso elettrico
Allucinato, un pò accaldato
perdo il contatto sprofondando nel mio stato
mi sti-sti-sti-sti-stimola
la pla-pla-pla-pla-plastica
il tatto è ora un'esperienza iconoclastica
Mi sento fragile, poco solubile
Sinceramente po-po-poco avvicinabile
Anacronistico, agitatissimo,
Sorpreso solo qua-qua-quando mi capiscono
Intossicato dalle luci stroboscopiche
Sarà la chimica che limita il mio spirito
agiscono, reagiscono, dentro di me sublimano
sospinto dove non mi seguirà lo stimolo
Dolcificante, se stimolante,
Quando si assume con effetto allucinante
Mi re-re-re-recupero
Nel pa-pa-pa-pa-panico
ma ora è troppo tardi, mi sovrasta ormai lo scenico
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8. |
Ombre
03:59
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Ne Uomini, ne Donne, ne Animali
Soltanto forme affatto minimali
Un illuminazione raggelante ed esangue
Se ci fosse una verità saremmo così gelidi
Conto le parolo le scorteccio poi le ingoio
Osservo incuriosito la mia ombra penetrare il muro
Ero li, così Bianco e così Gelido
Mi avvicinai al fuoco per scaldarmi un pò
Fu così, che divenni così nero
Ho visto andare in fumo tutte le paure mie
Narcotizzare il male può renderlo invincibile
Misteri invisibili ad occhi ancora non chiusi
Ricordo che ai puntini seguiva in me l'oblio
Sarò fiero come un Dio, falso come un dio, Io
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9. |
Terra
06:56
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Non ho più bisogni, la mia pelle è plastica
Piego i nervi e ascolto il sangue mio prendersi gioco di me
Che inseguo un sogno e ne consumo l’anima
Stai lontano da me
Sarò più presente sarò come la luce quando non vuoi pensare a niente
Le mie parole le mie decisioni e l’importanza di distruggere le passioni
Quando il cielo è a pezzi, quando lascio che il buio
si confonda negli occhi miei sazi
Nell’ingoiare c’è un che di divino, nel frantumare la violenza della mia mano
Rit.
I fatti, le parole, le mistificazioni l’avvento
La forma la sostanza ed il possesso
L’acqua il fuoco la terra e il vento
So ben io quanto sia facile fraintendermi
So ben io lasciare ciò che mai è stato parte di me
Che in ogni sbaglio ho saputo credere
Stai lontano da me
Sono il re morente, tra le mani una pietra delle spine sulla mia fronte
Nei piedi i fori delle mie paure, negli occhi il sangue tra le dita un fiore
Quando scavo a fondo, quando lascio ai ricordi ciò che mi era costato tanto
Nell’ingoiare c’è un che di divino, nel frantumare la violenza della mia mano
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10. |
Rivelazione e tramonto
04:48
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Dalla nebbia li sento arrivare
Tra la nebbia li sento arrivare
I ricordi di tutta una vita ritornano a galla
Sarai in grado di credere ancora ?
Sarai degno di credere ancora ?
Quando infine vedremo la luce, di chiudere gli occhi sarai tu capace ?
Sarai pronto per dimenticare ?
Sarai in grado di dimenticare ?
Quando il tempo avrà fatto il suo corso, saprai tu lo sporco levarti di dosso?
Rit.
Mentre guardo invecchiare le ombre, le mie mani si schiudono ancora
E la luce si è fatta da parte lasciando che un sogno mi racconti ancora di lei
Nel silenzio vi posso sentire, sono cieco e vi posso vedere
Troppa luce per farmi sbiadire e ora basta … lasciatemi stare
Sarai pronto per colpire a fondo ?
Sarai in grado di colpire a fondo ?
Quando infine sarà il tuo momento sarai tu capace di usare il tuo tempo ?
Saprai tu raccontare il silenzio ?
Saprai tu disegnare il silenzio ?
Quando il sangue sarà congelato saprai tu riprenderti quello che hai dato ?
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11. |
L'emetico
05:31
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Un masochista confessò sotto tortura, spinto solo dalla sua riconoscenza
Un gigante chiama l’altro fiebilmente, attraverso le distanze desolate dei tempi
Le parole le ho contate, scortecciate poi ingoiate
Le ho rincorse, sorvolate, con uno spasimo acquisite
Ci ho creduto io davvero senza l’ombra di un sospetto
Solo per rendermi conto che era stato tutto scritto
Caldo come l’aspettare, freddo come il divenire
Frantumata la realtà non resta altro che sognare
Sino a che ci regge il fiato che ci appanna come specchi
Sino a che saremo pronti ma incredibilmente vecchi
Rit.
Non chiederò quando verrò a prender ciò che è mio
L’importante è imparare a viver senza
Non chiederò quando verrò a prender ciò che è mio
Durante il volo nel cuore prevale l’istinto
Non chiederò quando verrò a prender ciò che è mio
L’importante è imparare a viver senza
Non chiederò quando verrò a prender ciò che è mio
Finalmente potrò ascoltare il silenzio dei tuoi occhi
L’incoerenza di chi uccide il proprio idolo e ne serba un ricordo di cui farsi vanto
Un re suicida al posto giusto, al momento giusto, è fonte di innegabile soddisfazione
La speranza come emetico non è servita a molto
Per le impurità rimaste conficcate nel mio corpo
Vanno estratte una ad una ma è un processo doloroso
Forse in fondo il mantenerle è molto meglio che il privarne
Il corpo mio ormai assuefatto non saprebbe farne a meno
Sarò stupido o forse pazzo ma io ancora mi affeziono
A ciò che mio è sempre stato e con me starà per sempre
Perché togli all’uomo il male e non resterà più niente
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12. |
Dimmi il tuo prezzo
04:24
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Sepolto vivo dentro ad un corpo il limite
Il cuore è come il fango, e ti ci sporcherai
La libertà questione puramente ottica
Strabismo d’anima, nel buio capirai
E’ il divenire che ci rende a sangue caldi
Feroce stimolo, sazio nell’annientar
Troppi discorsi su morali che non sento più
Non mi competono, li lascio soffocar
Rit.
Quanto tu lo vuoi
Quanto sei disposto a pagare per questo
Dimmi quanto tu lo vuoi
Cosa sei disposto a lasciare per questo
Il viaggiatore solo che oltrepassa i limiti
Si guarda indietro ma, l’occhio si satura
Rimorsi alimentati come degli insetti
Ingordi e isterici, non tradiranno mai
Un progressivo spostamento di moralità
Spostato il limite, lo si oltrepasserà
Sorella morte si riprenderà la libertà
La consapevolezza, ci riconcilierà
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13. |
Risvegli (bonus track)
05:31
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14. |
Philofobia (bonus track)
04:15
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VersozerO Milan, Italy
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